Il cuore della Campania batte al ritmo delle tradizioni, e il matrimonio non fa eccezione. Da buona napoletana so bene quanto il mio popolo tenga alle tradizioni che spesso però rompono il confine con la scaramanzia diventando quasi atti dovuti e necessari affinché tutto fili liscio. Per non parlare del “buon gusto”, l’eccesso è sempre dietro l’angolo qui al Sud. Non a caso, la parola d’ordine per un matrimonio è esagerare:
- nei numeri (un matrimonio che si rispetti ha almeno 150 invitati)
- nei festeggiamenti (lunghi e chiassosi, persino la promessa di matrimonio diventa un evento da organizzare)
- nel cibo (più che abbondante).
Con la sua ricca storia e la cultura vibrante, da sempre crocevia di mode e tendenze, questa regione del sud Italia è il palcoscenico perfetto per cerimonie nuziali immerse nella passione e nell’amore.
Tuttavia, mentre le tradizioni radicate continuano ad essere un “marchio di fabbrica” e a rendere ogni matrimonio qualcosa di già visto, è giunto il momento di far spazio a un tocco di modernità e creatività. Prima però, scopriamo insieme le affascinanti tradizioni matrimoniali campane e cerchiamo di reinterpretarle in chiave contemporanea per raggiungere una fusione armonica tra convenzione e innovazione.
La consegna delle partecipazioni: un tocco personale
Dopo una romantica proposta, e l’immancabile richiesta della “mano” al papà della futura sposa, gli sposi iniziano il loro viaggio con una tradizione che è in bilico tra odio e amore: la consegna personale delle partecipazioni ai loro cari. Spesso, però, motivi di lavoro portano le coppie lontano da casa o capita che parenti e amici siano via già da anni. Non aspettate che siano i genitori a fare le vostre veci – o peggio, che chi è fuori torni in paese, potrebbe essere troppo tardi: metterci la faccia è sempre il gesto più apprezzato. E se ad accompagnare le vostre partecipazioni cartacee inviate per posta (perché è ineguagliabile la sensazione di una carta pregiata sotto le dita) realizzaste un piccolo video per condividere la gioia del vostro amore?
Al segreto dell’abito non può sottrarsi nessuno, neanche la sposa
Il mistero dell’abito nuziale è una tradizione intramontabile: l’abito della sposa non va assolutamente visto prima del matrimonio né dallo sposo, né dalla famiglia dello sposo. Le origini di tale usanza risalgono ai tempi dei matrimoni combinati e oggi è una pratica che si mantiene volentieri soprattutto per creare maggiore suspense. Quel che forse non sapete è che persino la sposa non può vedersi allo specchio con l’outfit completo prima del sì, lo voglio… via quel guanto o quella scarpa se sei davanti allo specchio!
Tuttavia, qualche sposina più intraprendente potrebbe pensare di condividere dei dettagli tra le amiche curiose con qualche scatto rubato innescando, un gioco, una competizione a chi riesce ad avvicinarsi di più all’abito scelto dalla sposa. Una piccola ribellione moderna che potrebbe dare quel tocco di suspense che sicuramente incuriosirà gli ospiti.
E non dimenticate di indossare qualcosa di vecchio, di nuovo, di blu e di prestato: il consiglio è di scegliere elementi che abbiano un significato personale, riflettendo la vostra storia e personalità.
Il compare d’anello: ma non era il testimone?
No, il compare d’anello non necessariamente è un testimone. O meglio, in passato non era così. Il compare d’anello era colui che, scelto tra amici o parenti, avrebbe accompagnato e consigliato la coppia prima del matrimonio e negli anni avvenire, mentre durante il grande giorno avrebbe portato la sposa in chiesa e custodito le fedi, da lui donate agli sposi, fino allo scambio delle promesse. Oggi la figura può coincidere con uno dei testimoni, ma il ruolo è più morale che legale (il testimone ha l’obbligo della firma). Inoltre, oggi è abbastanza raro, ma si potrebbe riportare alla ribalta questo ruolo con un tocco originale: chi non ha un conoscente a cui piace organizzare e mettersi in mostra? Bene, coinvolgiamol* nella scelta delle fedi e nell’organizzazione di qualche momento particolare della cerimonia: l’ego ringrazia… la wedding planner un po’ meno.
La serenata sussurrata: un momento intimo
Una tradizione medievale, a volte un po’ pacchiana e invadente, potrebbe essere reinterpretata in chiave moderna e soprattutto più sobria. Potremmo ad esempio rinunciare al neomelodico di turno o postazioni musicali troppo eccentriche e puntare su un più elegante sax o una romantica chitarra e sorprendere la vostra sposa (o il vostro sposo) con una playlist di canzoni che rappresentano il vostro amore. E se gli amici o i vicini illuminassero questo momento con la fiammella di un accendino, ricordando i vecchi concerti negli stadi? Se invece siete troppo timidi e desiderate qualcosa di più intimo, organizzatela qualche giorno prima durante una cena romantica in un posticino riservato.
L’accoglienza a casa della sposa: un evergreen
Alzi la mano chi non è andato a casa della sposa la mattina del matrimonio per aiutarla, fare un primo brindisi o solo per curiosare sull’outfit in anteprima! La tradizione di accogliere parenti e amici a casa della sposa può diventare un momento davvero simpatico e un modo per scaricare la tensione del momento. Organizzate un piccolo banchetto dolce e salato, musica di sottofondo, magari un Napoli Jazz Swing, ed ecco un’atmosfera rilassata per condividere la gioia prima del grande momento.
Al bouquet ci pensa lei, la suocera.
Si lo sappiamo tutti che è la sposa che lo definisce nel dettaglio insieme al flower designer e a tutto il suo entourage di esperte consigliere, ma poi spetta alla suocera il compito di acquistare il bouquet e consegnarlo alla sposa la mattina presto: sapevi che oltre ai fiori, dovrà contenere o un corno o un peperoncino per scacciare il malocchio?
Il lancio dei petali e il nastro bianco: un inizio colorato
L’uscita della sposa da casa è un momento commovente: sotto braccio al papà la sposa varca la soglia e taglia il nastro bianco, simbolo di un nuovo inizio. Il momento è reso ancor più magico dal lancio di petali che aggiunge un tocco di gioia e bellezza. Potreste anche considerare l’uso di bolle di sapone da far soffiare ai bambini, creando un’atmosfera eterea e sognante.
E la mamma della sposa? Nelle sue mani c’è il destino della coppia: a lei toccherà rompere un piatto di ceramica ricolmo di petali, riso o confetti ai piedi della figlia… speriamo allora di contare tanti cocci!
Fazzoletti e banchetti: la celebrazione con la comunità
Bomboniera, seconda bomboniera, fazzoletto con confetti… no, non è la fiera della sposa ma è l’usanza di ringraziare tutti, ma proprio tutti, per gli auguri agli sposi. La bomboniera e la seconda bomboniera hanno un’utilità (o meno) più che nota, ma la vera attenzione è quella del fazzoletto, una bomboniera simbolica con 5 confetti bianchi distribuita alla fine del rito ai presenti e, nei giorni successivi, anche a chi non è potuto esserci o non è stato invitato ma ha comunque avuto un pensiero per gli sposi.
In alcuni paesini, poi, è ancora d’uso il banchetto nella comunità: alla fine della cerimonia, gli sposi tornano verso le proprie abitazioni dove, in strada, trovano dei veri e propri banchetti, organizzati dai vicini di casa, per onorare la comunità che è sempre stata accanto alle famiglie degli sposi ed è pronta ad accogliere la nuova.
Finalmente a tavola: quantità e qualità
Mai lesinare in un matrimonio campano, soprattutto sul cibo! La tradizione di una festa sontuosa con cibo in abbondanza è il must have per un matrimonio in grande stile. La location è scelta soprattutto “perché si mangia bene e tanto”. Gli ospiti si sentono coccolati e i genitori della sposa (che offrono tutta la cerimonia, lo sapevate? Mentre la famiglia dello sposo si occupa della casa nuziale) sono più che soddisfatti. Tuttavia, passare tante ore a tavola in una giornata che è già impegnativa può annoiare: consideriamo allora di ridurre le portate servite a tavola a un massimo di tre (un paio di primi e un secondo possono essere sufficienti e più leggeri se intervallati da un intervento della band) e lasciamo che prima e dopo siano angoli di specialità del territorio a fare da protagonisti.
La “busta regalo”: un prezioso augurio per il nuovo inizio
Può sembrare un gesto impersonale e sbrigativo, ma è una delle usanze più antiche ed apprezzate dagli sposi che devono far fronte a numerose spese, prima tra tutte pagare il ristorante dopo il ricevimento. Amici e parenti contribuiscono così affinché i primi passi della nuova coppia siano più semplici da affrontare. Le alternative moderne sono davvero poche, in quanto persino la tradizionale lista nozze è sempre meno in voga: questa, infatti, se la coppia non preferisce i soldi, viene sostituita dalla lista in agenzia di viaggi.
Il consiglio top!
Al termine di questo lungo viaggio nell’intricata trama delle tradizioni matrimoniali campane, vi svelo il segreto per sopravvivere a tutto ciò: date sfogo alla vostra personale e originale visione del mondo e reinterpretate luoghi, mode e principi. Siate audaci nel disegnare il vostro evento senza le limitazioni delle convenzioni, permettendo alle vostre individualità di brillare.
Solo così otterrete un’esperienza senza paragoni e un evento unico!
E ora ditemi, c’è qualche tradizione a cui proprio non volete/potete rinunciare?